mercoledì 18 dicembre 2013

Farro Perlato in Zuppa di Carote e Lenticchie...Natale Che Viene...Natale Che Va...



Oggi manca una settimana a Natale, ma cosa ancora peggiore, manca meno di un mese alla sessione invernale di esami...potrebbe essere la mia ultima sessione invernale...anzi non potrebbe DEVE!!! Perché sono davvero stanco di sessioni, appelli, appunti, lezioni, professori boriosi, voti sudati e nessun merito effettivo. Scusa te lo sfogo ma, se siete nella mia stessa condizione, sapete benissimo cosa vuol dire dover combattere per avere un titolo universitario e non avere niente in cambio se non, appunto, un misero foglio di carta ben rifinito e decorato da incorniciare...ma visto che ci siamo...per il momento balliamo!!!

La grande consolazione del Natale in arrivo è che riuscirò a passare un paio di giorni (ma giusto un paio) con la mia famiglia, con nessun'altra preoccupazione se non quella di dover mangiare, assaggiare, ridere,giocare e attorniarmi dell'affetto dei miei cari...e credetemi che ne ho proprio bisogno!
Seconda grande consolazione è che tra una settimana mancherà un mese e mezzo alle mie due settimane di ferie dall'altra parte del mondo...mare,sole ma soprattutto Andre...non vedo davvero l'ora di ritrovare un po' del mio baricentro perduto.

Per allietare questo post e ritrovare un po' di atmosfera natalizia carica di profumi e sapori di casa vi propongo questa ricettina facilissima che mi è capitata di realizzare l'altra sera e della quale sono già totalmente succube; ho notato che ultimamente mi capita di prediligere i cereali piuttosto che la solita pasta o comunque di scegliere più la pasta integrale o il riso...sto notando un profondo cambiamento in me, sento un vero cambiamento in m, nei miei gusti e in una voglia nuova di sperimentare e provare cose nuove, scoprire odori inusuali, assaggiare ed apprezzare cose nuove e farle mie, con ricette ed esperimenti nuovi.

Ingredienti (per 2 persone):

-140gr di farro perlato lavato e pronto alla cottura
-6 carote grandi
-1 litro e mezzo circa di brodo di dado
-2 cipolle rosse
-1 barattolo (400gr) di lenticchie
-olio evo
-maggiorana
-timo
-pepe
-sale

Preparazione:

Mondate e pulite con cura le carote e tagliatele a rondelle; pulite le cipolle e tagliatele a dadi irregolari e grossolani. Nel frattempo riscaldate il brodo di dado e, non appena ha raggiunto il bollore buttateci dentro le carote, le cipolle, le spezie e poco sale, quindi abbassate al minimo il fuoco, chiudete la pentola col coperchio e lasciate stufare per circa 20/30 minuti finché le carote e le cipolle non iniziano a disfarsi.
Togliete la pentola dal fuoco e frullate la minestra con il passaverdure elettrico, quindi aggiungete le lenticchie scolate e
ripassate il tutto rimettendo la pentola sul fuoco. Appena bolle buttate il farro e lasciate cuocere per circa 20 minuti a fuoco lento rimestando di tanto in tanto, non appena il farro è al dente spegnete il fuoco e lasciate riposare per un paio di minuti prima di servire.
Servite nelle ciotole ancora ben caldo e completate con un filo d'olio evo a crudo.

Ricetta ideale per chi, come me, è lontano da casa...questa vi riscalderà un pochino facendovi sentire sempre a casa.

Buona ultima settimana prenatalizia a tutti quanti!!!!  

lunedì 16 dicembre 2013

Risotto allo Zafferano e Carote: Ricordi di Milano, di Che Tempo che Fa, di Warhol e della Nebbia


Qualche giorno fa sono stato a Milano da mia sorella per cambiare un po' aria, per respirare aria più metropolitana, tenere d'occhio una sorellona e sostanzialmente rilassarmi e svagarmi un po' lasciando a casa preoccupazioni e troppi pensieri...giunto a Milano l'accoglienza non è proprio calorosa, anzi: muro di nebbia in città e freddo polare; della serie...”hai voluto il Nord d'Italia...eccotelo qui”!!!


Comunque sia i giorni trascorsi in compagnia della mia super sister (ahimé sempre troppo pochi) sono stati davvero belli e come sempre pieni di affetto, attenzioni e tante tante risate; tra le varie cose e impegni che mi ero a tempo perso programmato, sono riuscito ad andare alla Mostra di Palazzo Reale dedicata a Andy Warhol che personalmente ho sempre stimato e ammirato moltissimo; devo ammettere che pensavo di annoiarmi e di trovare le solite opere banali e ripetitive...invece sono stato molto incuriosito da opere da me mai viste tipo i quadri sulle “Ossidazioni” o quelli contro Nixon o la sua rivisitazione dell'Ultima Cena ispirata appunto dall'omonimo affresco leonardesco. Sensazionale tutta la sala dedicata alle polaroid, delle quali Warhol era vero e proprio maniaco: tra i vari scatti di personaggi famosi sono favolose gli autoscatti che l'artista si è fatto con tanto di parrucche, occhiali e en travestì, tanto da non sembrare più lui e confondendosi perfettamente tra altri mille visi famosi e idoli dello star-system resi normalissime persone e totalmente scorporizzate della loro aura iconica.

Quella stessa sera ho avuto la fortuna di partecipare come pubblico a uno dei programmi a mio parere più interessanti e variegati del tubo catodico...Che Tempo Che Fa presentato da Fabio Fazio; non voglio adesso svelarvi i succosi ospiti che ci sono stati quella sera ma posso assicurarvi che è una puntata assolutamente imperdibile e molto molto interessante e divertente; quindi, se fossi in voi, il 29 sera non mi prenderei impegni e mi godrei una bella oretta e mezza piacevole sul divano.

Prima della ricetta che ho preparato in questa atmosfera post milanese vorrei soltanto segnalarvi un posticino molto piacevole dove andare a spizzicare due cosette se siete di passaggio: Pandenus che è una panetteria che si trova in Via Tandino, una traversa di Corso Buenos Aires per intenderci, che fa delle cosine davvero molto buone e golose (i dolci sono davvero paradisiaci) il tutto immerso in un'atmosfera densa di profumi di pane appena sfornato e di candele che ti fanno proprio sentire a casa e coccolato.

Oggi ripensando a tutta questa atmosfera così ovattata e piena di cultura che sente già il profumo delle feste più belle, ho pensato di creare un risottino semplicissimo e molto leggero; non il banale risotto alla milanese ma neanche i pesanti risotti stracotti e stracarichi di cose che alla fine rimangono sullo stomaco fino alla Befana.

Ingredienti ( per 2 persone):

-200gr di riso arborio o carnaroli
-50gr di burro
-1 cipolla rossa
-8/10 carote
-brodo di dado
-1 bicchiere di vino bianco
-1 bustina di zafferano
-olio e.v.o.
-pepe
-sale

Preparazione:

Soffriggete la cipolla tagliata a pezzetti grossolani in un velo di olio extra vergine in una padella capiente e nel frattempo sbollentate le carote in una casseruola; non appena la cipolla imbiondisce per bene toglietela dal fuoco, scolate le carote senza buttare via l'acqua che rimetterete sul fuoco aggiungendo un dado vegetale e preparate il brodo per sfumare il risotto.
Fate tostare il riso con la cipolla, aggiungete le carote a dadini, quindi il brodo e iniziate la cottura del riso rimestando di tanto in tanto e aggiungendo mestoli di brodo quando vedete che il riso ha assorbito tutta l'acqua.
Quando il riso è al dente aggiungete il burro a tocchetti e sfumate il tutto con il bicchiere di vino e mantecate il tutto per bene correggendo di sale se necessario e spolverizzate con il pepe.
Prima che il riso riassorba tutto aggiungete lo zafferano e mischiate per bene; tenete il risotto bello umido (all'onda) e non troppo asciutto o risulterà stopposo.
Servite ben caldo e buon souvenir milanese!! (se ve ne anvanza riscaldatelo la sera in padella senza aggiungere olio o altro....vi garantisco che non c'è cosa più buona dopo un turno di lavoro massacrante!!!)

Un consiglio: visto che le carote risultano molto dolci, il risotto rischia di essere poco carico di gusti; in questo caso vi consiglio di sciogliere dentro al risotto un tocchetto di formaggio tipo fontina o toma o perchè no gorgonzola.


lunedì 9 dicembre 2013

Sei Mesi Fa, Casa Nuova, Parigi ...La Mia Vita

Sono tornatooooooo!!!!!




Finalmente dopo mesi...mesi e ancora mesi...sono riuscito a mettere una connessione Internet più o meno decente e quindi sono tornato on-line!!! 

Quasi sei mesi sono passati e in questi sei mesi sono successe tantissime cose e non so davvero da dove cominciare, proviamo dall'inizio; la situazione è la seguente: siamo a Giugno a Genova, tra meno di un mese è programmata la mia partenza per tre mesi alla volta di Parigi, devo cambiare casa e andare a vivere da solo e ho una sessione esami da preparare...in definitiva...un gran casino in una manciata di giorni!!!

Il biglietto per Parigi arriva due settimane prima di Luglio, proprio quando ormai avevo rinunciato e pensato che si fossero sbagliati e che fosse stato tutto un grandissimo errore...e invece...eccolo lì...partenza 1 Luglio, rientro 30 Settembre...tre mesi in un paese e una città praticamente sconosciuta, poche conoscenze nel gruppo di lavoro e una voglia matta di imparare e di scoprire cose nuove.

Nel frattempo la ricerca della casa giunge al suo termine andando a scegliere una piccola casetta, una sorta di tana a dirla tutta, nella zona del Molo vecchio, a due passi dal mare e nel cuore del centro storico genovese, unici vicini curiosi al momento sono dei gatti grassi sfamati dai vecchietti della zona che chiedono attenzioni e cibo. Giusto il tempo di spacchettare parte dei cartoni, comparare due cosette indispensabili (tra le quali un tavolo) ed eccoci catapultati a fine Giugno, un'inaugurazione di una casetta da fare e tanti amici da salutare prima della partenza; inutile dire e descrivere quanto fondamentale e indispensabile sia stata la presenza del mio Andre che in maniera instancabile e amorevole mi ha aiutato ad organizzare tutto ed è stato sempre vicino a me fino al giorno definitivo della partenza.


Giorno che arriva in un lampo e in un solo battito di ciglia mi ritrovo davanti alla fontana di Saint Michel, in una Parigi afosa e ingombra di turisti e da lì comincia la mia avventura parigina che può essere riassunta più o meno così: il gelato, le code infinite, il caldo torrido, la mancanza del mare, la mancanza di Andre, la cucina francese, gli amici nuovi e i vecchi che continuano a farsi sentire, il Louvre, l'osso di Chez Fernand, la musica ebrea in uno scantinato malfamato, una bottiglia di vino su Pont des Arts,  il pane più buono che abbia mai mangiato, il sushi sulle gradinate dell'Institut de France, la pioggia torrenziale che ti sorprende nel Marais, Notre Dame, le foto al Pantheon al tramonto, i muffin di Starbucks, la metro più intricata al mondo, il traffico, Operà, Paris Plage con 40 minuti di metro tutti i giorni, Merenda come il fratello che è sempre stato, le crepes dai bretoni e i felafel dai libanesi, Montmatre, le colazioni in un giardino pubblico, la Tour Eiffel vera signora d'Acciaio, i panini di Così e il loro crumble alle mele con la panna, Mimi e il suo amore incontrastato per me, le Centre Pompidou, gli hamburger di Tata Burger, il voler vivere lì e mollare tutto, il vederti dopo un mese e mezzo lontani, Eurodisney, ballare fino all'alba, i taxi, i ponti, i tramonti spettacolari e le albe che ti lasciano senza fiato, Francy mia anima gemella, le ballate per strada, i calameretti di Peres et Filles e il prosciutto di Da Rosa, champagne e il pane alle noci con Caprice des Dieux, lo Stade de France, il Velib e Invalides al buio, dormire aggrappato a te, il dulce di leche in confettura, le cucine più strane e più buone al mondo, amarti anche in questa altra città come se fossimo sempre stati qui, Miriam la piantina, l'Orangerie, Les Champs, il Kusmi Tea, innamorarmi di te di fronte alle Ninfee, i lucchetti, i lampioni, camminate notturne, i parchi infiniti e la barchetta sul lago....tutto questo e altre centomila cose è stata Parigi e sempre resterà nel cuore....sempre....




Direi che per il momento posso fermarmi qui, penso di avevrvi dato un pò di input interessanti...la situazione attuale?? Siamo a metà Dicembre, la casetta è praticamente finita ( ho addirittura una connessione Internet e un fornetto), a breve ricomincerò a spignattare un pò, Andre è partito per un "anno sabbatico" alla volta dell'Australia ma speriamo sia molto meno, a Febbraio andrò due settimane a Sidney, mi mancano 7 esami alla fine dei miei studi (e non vedo l'ora) e per il resto sono tornato un genovese DOC.
A presto prestissimo
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